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CPU Z80
interfaccia con l'esterno 2 PIO, un'UART (da montare) interfaccia per registratore a cassette
RAM fino a 16K di RAM dinamica
ROM fino ad 8K di EPROM

La piastra e' letteralmente irta di connettori di ottima qualita', per un totale di ben 234 linee. Su queste linee compaiono tutti i segnali da e verso la CPU (dopo aver transitato attraverso drivers TTL), i segnali delle porte e dell'interfaccia seriale. 
L'insieme e' abbastanza classico, con certe  facilitazioni che ne rendono l'uso agevole per chi deve disporre rapidamente di una scheda a microprocessore. La piastra prevede, infatti, un insieme di ponticelli, da collegarsi con una goccia di stagno, che consentono le seguenti operazioni:
- montaggio di EPROM diverse come capacita' ed alimentazione (2708, 1K, triplice alimentazione; 2716, 2K, singola o triplice alimentazione);
- scelta dell'indirizzo da cui far partire l'area di EPROM (di 4K in 4K nel caso si montino EPROM da 1 K; di 8K in 8K nel caso si montino EPROM da 2K);
- possibilita' di montare RAM dinamiche da 4 o 16K (4027 o 4116); 
- scelta dell'indirizzo da cui far partire l'area di RAM (di 4K in 4K o di 16K in 16K);
- scelta del tipo di interfaccia seriale e del
baud rate (nel caso si completi la scheda
montando l'UART). 
A questo bisogna aggiungere la possibilita' di cambiare l'entry point sostituendo l'integrato Q 48, una piccola PROM bipolare 6331, che contiene l'indirizzo a cui il program counter andra' a posizionarsi dopo il reset. In essa sono immagazzinate, a partire dall'indirizzo O, le parole in esadecimale C3 02 FC, che corrispondono ad un salto alla locazione FC02; tutte le altre locazioni sono vuote e, comunque, non vengono mai viste dalla CPU. Per modificare l'entry point dobbiamo scrivere, o far scrivere, in una 6331 vergine le parole:
C3
xx parte meno significativa dell'entry point
yy parte piu' significativa dell'entry point
Questa flessibilita' porta la piastra al di la' del semplice sistema didattico, e la rende utilissima nel caso si disponga di software per lo Z80, e si debba imbastirgli intorno un hardware adeguato.

La scheda per esperimenti e' collocata nella posizione piu' comoda per l'operatore e si collega alla scheda madre direttamente (elettricamente e meccanicamente) attraverso i connettori J1 e J2 che assumono lo stesso nome e
portano le stesse linee (ybus) sia sulla scheda madre che sulla scheda per esperimenti.
Attraverso un cavo piatto giungono alla scheda per esperi menti i segnali provenienti dalla PIO dedicata all'utente; un led indica la presenza dell'alimentazione a + 5 V. Una basetta per montaggi sperimentali senza

La scheda contenente la CPU e' i! cuore de! sistema. Appositi ponticelli consentono di impiegare tutti i principali tipi di EPROM, PROM, ROM e RAM dinamiche. I due connettori in basso costituiscono il y BUS che consente di collegare alla CPU altre schede del sistema.

Sulla scheda esperimenti sono riportati su zoccolo tutte le linee del y BUS e della PIO a disposizione dell'utente. Interruttori e pulsanti con Flip Flop antirimbalzo, led pilotati da buffer, il bread board a pressione permettono di realizzare con minima perdita di tempo un notevole numero di esperimenti.

saldature e' posta al centro della scheda. Su questa lo sperimentatore puo' inserire direttamente i componenti relativi all'esperienza, traendo i segnali e le alimentazioni da tre zoccoli a 40 pin sui quali confluiscono tutti i segnali che arrivano alla scheda. Il circuito sperimentale potra' essere controllato attraverso 8 interruttori e 2 pulsanti ciascuno collegato ad un circuito di antirimbalzo a flip flop set reset. I segnali presenti sul circuito verranno rivelati da una serie di 8 led, ciascuno pilotato
da un driver TTL. 
e' da notare la presenza, sul circuito stampato, nei pressi di J1 e J2, del posto riservato per due connettori, che, una volta montati, vengono ad essere in parallelo a J1 e J2 e consentono l'inserimento di una terza scheda con lo stesso standard.

 

Il pieghevole contenente l'elenco delle 158 istruzioni dello Z-80.