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A sinistra: la calcolatrice, l'orologio e un menu a discesa. A destra: due finestre contenenti icone.
la «sincronicità» del bus) «vince» l'accesso al bus la scheda con identificatore di slot più alto. Le schede «scartate», ma che avevano parimenti richiesto il bus, e solo quelle, rientrano in contesa per stabilire il prossimo «vincitore».
   Il tutto si ripete fino a quando l'ultima scheda (tra quelle che inizialmente erano entrate in collisione) non ottiene l'accesso.
   Quindi se da una parte è vero che in caso di collisione ha accesso sempre la scheda con identificatore più alto, dall'altro schede con priorità più bassa sono sicure di accedere dato che prima di accogliere nuove richieste di bus devono venire soddisfatte (seppur in ordine di priorità) tutte le richieste pendenti.
   In casi del genere si dice che il sistema è «fair» (equo).
W.I.M.P.

L'acronimo sta per Window, Mouse. Icone e Puntatore, i quattro ingredienti principali dell'interfaccia utente del Mac. All'accensione della macchina, dopo l'hello «Benvenuto in Macintosh» che introduce ogni sessione di lavoro, ci troviamo nel Finder. Riconosciamo alcune icone a forma di disco (dipende dal numero di unità di cui disponiamo) un'icona a forma di cestino più una barra in alto sulla quale spiccano alcune iscrizioni. Tutto qui.
   Muovendo il mouse possiamo spostare la freccina visibile sul video e selezionare gli oggetti. Ad esempio, per conoscere il contenuto di un dischetto porteremo la freccina sulla sua icona e, premendo due volte il pulsante del mouse, vedremo apparire una finestra
contenente altre icone. Queste rappresentano file, programmi o cartelline, a loro volta contenenti altre icone (il ben noto meccanismo delle sottodirectory). Per caricare un'applicazione sarà sufficiente, come per conoscere una directory, clickare sulla sua icona. Nulla di più facile.
   Tutte le funzioni di sistema vengono eseguire via mouse, ad esempio per «gettare» un file sarà sufficiente prenderlo e buttarlo nel cestino: questo si gonfierà un po' ad indicare che contiene qualcosa. Eh, già!, come in un vero cestino, possiamo «aprirlo» per vedere cosa c'è dentro eventualmente recuperando ciò che abbiamo gettato per sbaglio. Ovviamente se ce ne ricordiamo prima di terminare la sessione di lavoro.
   Analogamente, per effettuare copie di file o di dischetti non dovremo far

La scheda video: si notino gli zoccoli vuoti per inserire l'espansione della Ram video.

Estratto da MCMicrocomputer n° 65, edizioni Technimedia, Roma
Autorizzazione alla pubblicazione concessa.