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European Vintage Computer Festival 2.0 - 28-29 Aprile 2001

Il racconto

Le foto
Le foto di Alberto Cavalcoli

Il viaggio

La sveglia e' per le ore 4.30 del mattino, una levataccia. Complicata anche dal fatto che mio fratello torna da Parigi a mezzanotte. Comunque sono carico, ho voglia di queste giornate dedicate al mio hobby per rilassarmi un po' e rompere la routine quotidiana. Dopo essermi sincerato quattro volte che mio fratello avesse puntato correttamente la sveglia finalmente mi addormento. Al suono della sveglia balzo giu' dal letto, scrollone a mio fratello e via. La prima tappa e' a Desenzano a casa di Michele, l'appuntamento e' per le 6.00. Partiamo alle 5 sperando di aver stimato bene i tempi, in effetti non c'e' in giro nessuno e alle 6 in punto entro in Desenzano, breve telefonata per le ultime dritte e raggiungo la casa di Michele. Veloce travaso delle valigie nel baule capiente, ovviamente :-),  dell'auto di Michele. Decido di portare con me l'Olivetti M10 che il buon Busi ha riparato, invece di lasciarlo sulla mia auto, sperando in qualche scambio. Michele porta con se' invece un Olivetti M20 completo ed un paio di terminali Videotel, anche lui spera di fare qualche scambio interessante.

Si parte! Non c'e' traffico, la macchina e' veramente confortevole, mio fratello ovviamente dorme.
Io e Michele parliamo di un po' di tutto, si ride e si scherza, la strada fila via veloce. Alle 8.30 circa siamo al Brennero, fa un freddo invernale, ma la tappa e' quasi obbligatoria, dobbiamo comprare l'adesivo per l'autostrada austriaca e cambiare un po' di soldi. Via di nuovo, purtroppo l'autostrada austriaca si rivela molto lenta, i limiti di velocita' sono molto bassi e preferiamo rispettarli, in compenso il paesaggio e' fantastico, ormai verde intorno a noi, ma carico di neve sulle cime piu' alte.

Finalmente si arriva al confine con la Germania, finalmente si puo' andare un po' piu' veloci, Michele non aspettava altro. Purtroppo piove, e di nuovo i limiti di velocita' ci rallentano, comunque i radar non mancano ed e' meglio non rischiare. Ore 10.20 siamo a Monaco, ora c'e' solo il problema di trovare albergo e fiera. Disponiamo delle indicazioni prese dal sito VCFe e di una guida del touring del 1968 completa di piantina, non molto dettagliata, di Monaco. Sulla guida leggo che "nel 1972 si terranno le Olimpiadi". Si tribola un po', ma alla fine riusciamo a trovare l'albergo. Ci fiondiamo nell'albergo, tanto per mollare i bagagli, e poi a passo di carica ci dirigiamo verso la fiera.

La fiera - Giorno I

Una strada sterrata piena di pozzanghere porta l'indicazione "VCFe 2.0", e' per forza la strada giusta, ma resto un po' perplesso. Percorriamo la strada, in fondo c'e' un vagone ferroviario abbandonato che sembra essere stato sottoposto alla rimozione dell'amianto, sono sempre piu' perplesso. Le indicazioni ci indicano un marciapiede che scende verso una piccola costruzione, ora sono molto perplesso.
Entriamo nella costruzione, ci avviciniamo alla biglietteria, facciamo il biglietto per tutte e due le giornate. e' una palestra, e' piccola! Inizio a pensare che mi sono fatto 5 ore di macchina per niente! Gli occhi scorrono sulle macchine esposte preoccupati.... Ehi ma quello cos'e'.... non sara' mica ... un PDP 8!!! Uao! Mi fermo a guardare un'altra macchina: un Altos 580. Il suo proprietario si alza dalla sedia e mi dice qualcosa, gli chiedo di parlarmi in inglese: e' fatta! Mi fa segno di accomodarmi sulla sedia ed in perfetto inglese mi spiega la storia di questo computer, mentre lui parla io pasticcio un po' con la sua macchina, mi sento a casa. Mi racconta che questo computer e' del 1981 ed  e' stato usato fino al 1992!! E' stato riacceso una settimana prima della fiera ed e' in perfetto stato! A fianco c'e' un Horizon, dall'altro lato le macchine Hp di Gaby, un 85A ed un 9000 veramente imponente!

Incontriamo nel frattempo gli altri italiani: Alberto Rubinelli, Richy e l'altro Alberto, Cavalcoli. Rubinelli ci fa subito notare l'alto livello qualitativo della fiera, concordo pienamente con lui. Intanto mi avvicino al PDP 8 che non solo funziona, ma e' amorevolemente seguito dal suo proprietario che lo sa anche utilizzare. C'e' un lettore di nastro perforato che e' mitico, oh cosa vedo li a fianco? Un IMSAI 8080! L'ho sempre visto solo in fotografia, e' bello, sprigiona storia da tutti i pori. Il proprietario del PDP 8 ci mostra fiero alcuni pezzi della sua collezione, tra cui una valvola di una Zuse machine. A fianco del PDP 8 poi ci sono dei rottami, non capisco neanche cosa sono, boh non mi dicono nulla, sono solo grossi ed ingombranti. Proseguo il mio giretto, c'e' un bancone di macchine mai viste, sono piccole, dovrebbero essere degli home computer. Ci avviciniamo, i ragazzi che espongono son ben contenti di spiegare. Su un televisore vedo un listato di un programmino basic, 15 colonne per 5 righe, una roba veramente minimale, solo che non riesco a capire qual'e' il computer collegato, c'e' solo una scheda con un po' di componenti ed una tastiera fatta in casa, che roba e'? Cavalcoli scopre che e' un kit della ex DDR che uno dei ragazzi ha costruito, praticamente tutto il bancone e' dedicato alle macchine della ex Germania dell'Est.

Proseguiamo il giro, c'e' un Osborne 1, peccato non verra' mai acceso, un po' di Archimedes, una Canola con lettore di schede perforate, per i dettagli fate un giro sulle foto. Ci accorgiamo che manca Stefan, uno dei piu' conosciuti collezionisti tedeschi, che doveva esporre tutta una serie di cloni Sinclair dell'Est Europa. Chiediamo informazioni e veniamo a sapere che non sara' presente per motivi familiari.
A questo punto notiamo il banchetto dove si vende. Una visitina e' d'obbligo! Ci sono alcune cose interessanti, Alberto e' attirato da uno strano sistema: Robotron 5120 (credo), ma il prezzo e' un po' alto e Alberto e' indeciso, io invece sono attratto da un Commodore 4032, molto ben tenuto, chiedo il prezzo: 200 marchi. Non economico, ma neanche esagerato, diciamo un prezzo da collezionista non da retrocomputing, e' un po' troppo per me, decido di pensarci su. Ci sono alcune calcolatrici Commodore, Texax TI74, alcune cartucce giochi per Atari 2600. Ci rendiamo conto che non ci sono colpacci da fare, se si vuole qualcosa bisogna cacciare la grana.

Ci facciamo la prima birra, il bello dell'esposizione e' che c'e' anche un bar adiacente. Michele decide di andare a prendere il materiale per gli scambi che ci siamo portati. Ne approfitto per prendere possesso della camera in albergo, noto cosi' anche una "Internet-raum" che mi suona bene. Cosi' prendiamo l'M20, i due terminali ed il mio M10 e torniamo alla fiera. Fortunamente l'albergo e' proprio vicino. Esponiamo i nostri pezzi. E devo dire che non passano inosservati, anzi. Stranamente i pezzi piu' osservati sono proprio i terminalini, Michele sfodera il suo inglese ed intrattiene piu' persone, inizia anche a distribuire biglietti da visita, e rilascia anche una intervista ad un giornalista locale,  in pratica raccoglie un sacco di contatti. Ci facciamo la seconda birra.

C'e' un personaggio che si aggira nella fiera che scopriamo essere l'organizzatore: si tratta di Hans. E' molto disponibile e si intrattiene a chiaccherare con noi. Nel frattempo il tipo del banchetto delle vendite si fa un giretto nella fiera, e dove si ferma? Proprio davanti al mio M10, mi chiede se voglio venderlo: ovviamente no, preferirei fare uno scambio, mi dice che ci deve pensare e se ne va. A questo punto e' ovvio puntare al suo 4032, cerco Michele, mi voglio far aiutare, il mio inglese non e' cosi' buono. Dico a Michele di offrire il mio M10 piu' al massimo 50 marchi in cambio del 4032. Andiamo al banco del tipo ed iniziamo la trattativa....Michele gesticola e parla (due birre sono due birre),  il tipo e' interessato, sembra filare tutto per il meglio, alla domanda quanti marchi oltre l'M10 il tipo risponde: 50. Perfetto! Ok, accordo fatto, sto per prendere il portafoglio per dare i 50 marchi quando il tipo piu' veloce di me, estrae i 50 e me li da, sono interdetto guardo Michele che guarda me, guardo il tipo, l'imbarazzo sta salendo, vorrei ridere ma mi trattengo, vado a prendere l'M10 e lo porgo al tipo tutto soddisfatto, siamo tutti e due contenti e soddisfatti, meglio di cosi!. Il viaggio a Monaco vada come vada e' gia' in positivo.

Hans, l'organizzatore, nota l'M20 di Michele, sono dieci anni che lo sta cercando! Si prospetta un altro bello scambio, Hans invita Michele a vedere la propria collezione da cui poter prendere una delle macchine che ha doppie. Michele dall'alto delle sua poderosa collezione accetta, guardandomi come per dire "sicuramente avro' gia' tutto!" e mi invita a seguirlo "cosi' se non c'e' niente per me, magari tu trovi qualcosa", ottimo! L'appuntamento e' per le 18.30, cioe' al termine della fiera.

Nel frattempo quei rottami che avevo visto alla mattina, si sono rivelati essere pezzi di un IBM 4331 che viene ricostruito all'interno della fiera. Attivita' sicuramente non facile, i cavi da collegare sono tanti ed il peso del bestione e' notevole..

Alle 17.30 decidiamo di tornare all'albergo, sono in piedi dalle 4.30 e la stanchezza inizia a farsi sentire. Raccogliamo cosi' tutto il materiale che abbiamo acquistato:

Commodore 4032
Calcolatrice Sharp completa di lettore cassetta e stampantina
Calcolatrice Texas Ti74
Cartone con cartucce giochi, piu' di 40
Due Apple Profile guasti ed una scheda profile
Una console di produzione tedesca

e lo portiamo in macchina.
E' il momento di una bella doccia e di un po' di riposo, dobbiamo tornare per il nostro appuntamento con Hans per le 18.30. Spero di sbrigare in fretta questa faccenda, vorrei fare un giro per Monaco. Alle 18.30 siamo puntuali alla fiera, ma Hans ed i suoi amici stanno mangiando. Ci invitano, ma non c'e' posto per tutti e non vorremo disturbare, l'appuntamento viene cosi' spostato alle 20.30. Ci dividiamo, io e Michele dobbiamo cenare in zona, mentre gli altri si possono permettere una visitina del centro di Monaco.

Dopo una bella cena, in un ristorante italiano perche' nei dintorni c'erano solo quelli, alle 20.30 puntuali nuovamente in fiera. Hans sembra indaffarato in mille faccende, io comincio a spazientirmi, dov'e' finita la precisione tedesca? Ma in effetti Hans e' molto preso, organizzare un evento non e' facile. Finalmente alle 21 si parte per la collezione di Hans, ma non dovevamo essere solo noi? Siamo una comitiva di 4-5 auto.

La collezione di Hans

In auto con noi, c'e' un ragazzo americano Sellam Ismali, e' il fondatore del VCF americano! Uao!
Dopo circa 20 minuti raggiungiamo il magazzino dove Hans tiene la propria collezione, durante il viaggio io e Michele ci chiediamo se potremmo organizzare qualcosa di simile o addirittura migliore, in fondo nella fiera non c'erano Sinclair e neanche Apple II.
Saliamo alcune rampe di scale tutti in fila indiana seguendo Hans, si apre una porta, una seconda, ora c'e' una grata, eccoci arrivati .... oooooooohhhhhh!! Uuuuaaaaaoooo!
Michele da sfogo a tutto il repertorio conosciuto di madonne in bresciano, toscano e qualche cosa in romano. Neanche nei miei sogni migliori avevo mai immaginato qualcosa di simile, scaffali alti 4 metri e lunghi 15, pieni di computer! Appena dentro vedo lo scaffale Apple .... Lisa , Apple III , IIc, IIe, IIplus e di fronte lo scaffale Commodore ... due Pet 2001, 4032, 8032, 8096, 720....
Io e Michele, ma anche tutti gli altri, ci muoviamo tra gli scaffali... e' tutto un echeggiare di ooohhh!
Vedo macchine che ho sempre solo visto in foto, ho preso in mano un C64 gold edition, ho accarezzato un PET 2001, ho digitato su una tastiera di un Lisa. Molte cose sono chiuse in scatoloni, il buon Hans, molto orgoglioso, e chi non lo sarebbe, le apre e ci fa vedere i suoi pezzi migliori. Michele si fa mostrare una PASCAL, un SWTPC, 6 Kim 1,  un M6800. Nel suo magazzino ci sono almeno 20 persone che si aggirano tra gli scaffali, ma non sembra per niente preoccupato. Vedo anche uno "stupid Altair" come lo ha definito il ragazzo americano. C'e' uno scaffale con sei Ti99 inscatolati, un altro con tre Osborne 1 e quatto Keypro 4, insomma la quantita' e la qualita' del materiale e' notevole, Michele ha solo l'imbarazzo della scelta.... opta per un Enterprise 64, ma il pezzo e' unico dovra' quindi attendere che Hans se ne procuri un altro. Hans colleziona computer dal 1983, il suo primo computer acquistato per la collezione e' stato un PET 2001, numero di serie 10004, la numerazione parte da 10001. Purtroppo non ha un sito e neanche un inventario delle macchine, lui stima di avere tra le 400 e le 500 macchine. Ha subito un furto in casa, uno strano furto... gli hanno preso un monitor per il Sirius e gli hanno strappato la scatola originale di un C116. Michele comunque non esce a mani vuote, Hans gli ha regalato la stampantina per la Ti74 ed una cartuccia  per il Vectrex. Sono ormai le undici, ho sonno, siamo gli ultimi rimasti, purtroppo Hans non vende, o per fortuna, avrei potuto lasciarci un capitale, cosi' ce ne andiamo con la promessa di qualche scambio. Michele riesce a prendere accordi di "Lunga e duratura amicizia" con Hans e vari accordi commerciali con Sellam.

La fiera - Giorno II

Dopo una bella dormita, mi faccio una colazione come si deve, vorrei fare un giro in centro, ma Michele vuole partire presto, per cui niente da fare. Torniamo alla fiera, ormai siamo di casa, il 4331 e' montato, nel pomeriggio dovrebbero accenderlo, peccato non ci saro'. Alcuni degli espositori se ne sono andati, pero' in giornata dovrebbero arrivarne di nuovi. Inizia anche una conferenza sulla Silicon Valley, ma e' in tedesco, nel primo pomeriggio e' prevista anche una gita per vedere un Cray. Iniziamo a salutare, sono stati tutti molto cordiali. Facciamo le solite foto di gruppo prima con Hans e Sellam, poi tutto il gruppo degli italiani. Salutiamo anche i colleghi italiani che invece si possono fermare di piu'.

Il ritorno

Partenza ore 12.00 con una bella giornata di sole, Michele ne approfitta per farci vedere a quanto arriva la sua auto, in Germania si puo', 210. Dopo arriva di nuovo l'Austria e la velocita' e' di nuovo noiosa, io mi faccio un pisolino. Siamo tutti un po' stanchi, alle 17 siamo nuovamente a Desenzano, trasbordo il mio 4032 e mi dirigo verso casa. Il giudizio dell'esperienza non puo' che essere positivo, ho visto macchine davvero interessanti che chissa' quando mi capitera' ancora di vedere, ma soprattutto ho conosciuto altre persone con il mio stesso hobby con le quale chiaccherare e scambiare materiali ed esperienze.